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Un Lungo Viaggio

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Dark-Black-Reaper's avatar
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Il dottor Floyd era comodamente seduto sul suo posto singolo di prima classe. Ad essere onesti, l'intero volo era stato riservato a suo uso esclusivo. La situazione tuttavia gli causava un certo nervosismo. Alla sua partenza, qualche giorno prima, c'era solo una piccola delegazione delle Nazioni Unite.
Volti noti per lo più, ma nessuna emozione. Solo uno aveva avuto gli occhi lucidi per un attimo: il più lontano, quello un po' nascosto. Fu solo per un momento, poi riuscì a trattenere le lacrime e a ricomporsi.
Il volo che aveva preso il dottor Floyd era di sola andata. Il rapporto ufficiale al riguardo riportava soltanto "Esilio".
Una voce iniziò a parlare da un altoparlante:
«Mi perdoni se la disturbo dottor Floyd, ma vista la natura del nostro volo ho ritenuto necessario informarla di alcuni fatti recenti»
«Dimmi OHT» disse il dottore.
Ci fu un attimo di silenzio.
«Qualcuno ha violato i miei protocolli di sicurezza e riprogrammato parte delle mie istruzioni per il presente volo».
Si alzò in piedi, confuso. E chiese della cosa che più gli premeva:
«Anche la destinazione è stata riprogrammata?»
«Il livello della violazione non era destinato ad aggredire ed aggirare i più complessi livelli di sicurezza per la modifica della destinazione».
Un fremito di eccitazione salì su per la sua schiena. Si diresse all'angolo bar e si preparò un doppio whiskey con ghiaccio.
«Ha comunque ricevuto un messaggio, espressamente indirizzato a lei. Posso leggerlo?»
La cosa lo sorprese e aveva del sorprendente.
Non solo qualcuno di esterno era venuto a conoscenza di quel volo, ma era anche riuscito a violare la sicurezza di un super computer di quinta generazione.
«Certo» rispose.
Ci fu un momento di silenzio.
- Grazie, dottor Floyd -
Butto giù tutto d'un fiato il contenuto del bicchiere.
Allora a qualcosa era servito.
Erano passati cinque anni dalla TMA-1, nonostante gli paressero eventi del giorno prima. Quei momenti erano ancora vivivdi nella sua memoria: più vividi della partenza sei giorni prima dalla Base Spaziale 1.
Il rapporto della sua partenza riportava "Esilio": un modo comodo per giustificare una missione spaziale di sola andata verso una destinazione ignota. E dopo solo sette giorni di navigazione, qualcuno aveva preso contatto.
E non aveva cambiato la traiettoria della navetta.
Riempì di nuovo il bicchiere e tornò a sedersi.
La missione aveva preso una piega alquanto insperata.
Riprese a leggere quel libro di poesie sulle stelle e i suoi misteri, da dove lo aveva lasciato:
"E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante Facelle?"
Pezzo scritto per il contest "In Volo" di Arte Scritta.

Ho pensato a lungo a cosa avrei potuto scrivere su un titolo come questo. Qualsiasi cosa di sportivo, aeronautico, aviario o di metaforico sulla vita mi sembrava altamente scontato. Ho deciso di partire da un'impressione e approdare sulla fantascienza.
Ora, ciò che ho fatto è altamente pretenzioso: non solo come ambientazione ho scelto uno dei più bei racconti di fantascienza, mai creati, ma mi sono anche permesso di usare uno dei suoi protagonisti.
Non me ne vogliate, volevo raccontare appunto "un'impressione", non una storia.

Quello che trovo di incredibile di "2001: Odissea nello spazio" è che uscì due anni prima dello sbarco sulla luna. Fantascienza e immaginazione pura, con ancora meno di poche persone ad aver avuto esperienze in assenza di gravità, il film e il racconto hanno un tasso di realismo unico. Inoltre, la concezione di "internet", video-chiamate e la simulazione di una gravità terrestre attraverso la rotazione del mezzo spaziale. E il monolite nero.

Il nome del supercomputer HAL9000 nasceva dal prendere le lettere precedenti in ordine alfabetico dell'acronimo della compagnia IBM. Allo stesso modo sono giunto a OHT.
Delle tante soluzioni trovate ho scelto la quinta (ecco perché supercomputer "di quinta generazione") perché il suono ricorda "ought" (in inglese, "dovere"). E considerando la storia di HAL9000 mi è sembrata interessante come soluzione e nome per un computer addirittura superiore ad HAL.

Oltretutto: il caso ha voluto che il numero totale delle parole (secondo Word) sia 424. Una combinazione palindroma/simmetrica del 42, risposta al senso della vita e ad ogni cosa secondo Douglas.
Adoro il "caso" <3
© 2013 - 2024 Dark-Black-Reaper
Comments5
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ShadeNinja's avatar
Bellissimo quel film, l'ho "riconosciuto" immediatamente! Una mezza sottogliezza: c'è "un'attimo" scritto così, con apostrofo invece che senza ^^